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Giovanni Mezzedimi (1972) è un architetto di Siena che ha scoperto un interesse forte e appassionato per la fotografia e le arti. Nelle sue installazioni artistiche si fondono spesso diversi elementi: accanto al progetto spaziale, tipico dell'architetto, e all'utilizzo di supporti che provengono da materiali edili, emerge un uso particolare della fotografia, realizzata attraverso le nuove tecnologie della telefonia cellulare, incluse le videoregistrazioni. A qualificare il lavoro di Mezzedimi è soprattutto la modalità insolita di reperire e produrre le immagini, poiché l'artista cattura le sue figure in situazioni pubbliche, riprendendo col cellulare personaggi inconsapevoli di quanto sta facendo: questa pratica solleva interessanti implicazioni sulla liceità del lavoro stesso, analizzate da Omar Calabrese nel saggio introduttivo.